Domande frequenti
(F.A.Q.)

Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito; è un dovere civico ed una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri e rappresenta uno dei pochi momenti di vera medicina preventiva. E’ un atto di generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno.

Nonostante i progressi della medicina e della biochimica, l'uomo rimane l'unica possibile sorgente di sangue, pertanto: nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori; la disponibilità del "bene sangue" non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico; per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza del sistema trasfusionale.

Chiunque abbia compiuto i 18 anni di età e pesi più di 50 kg. può presentarsi presso il centro trasfusionale. Un medico effettuerà un colloquio, una visita, e gli accertamenti di tipo diagnostico per verificare che non vi siano controindicazioni alla donazione. La tutela della salute e della sicurezza sia del donatore che del ricevente sono fondamentali.

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in virtù delle perdite legate alle mestruazioni le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero l’anno. Il monitoraggio dell'emoglobina (effettuata prima di ogni donazione) e del ferro, tutelano la salute delle donatrici. Le donne risultano essere particolarmente "adatte" alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.

Le cause per le quali una persona può essere valutata non idonea o sospesa sono molteplici e tutte determinate dal principio di salvaguardare la salute del donatore e del ricevente; ad esempio:
Esclusione permanente: malattie autoimmuni, cardiovascolari e del sistema nervoso centrale; neoplasie o malattie maligne; diabete insulino-dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo; assunzione di droghe; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione malattie infettive.
Esclusione temporanea: periodi variabili da settimane ad anni in caso di: tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni.

La donazione di sangue non comporta alcun rischio.
Esistono precise disposizioni che ne regolano la raccolta: la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%.
Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni; ne bastano 30 in caso di aferesi
La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile. I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Le donne che hanno in corso una terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana.

Perché l'obiettivo primario è la SICUREZZA L'attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione "sicura" del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei fabbisogni dei Servizi Trasfusionali. L'AVIS comprende solo donatori periodici, cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue. A differenza dei donatori occasionali, i periodici sono molto controllati dal punto di vista medico; vengono costantemente sottoposti ad un'accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre: maggiore programmazione della raccolta del sangue possibile "conversione" dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi gestione anche delle situazioni di urgenze - emergenze di effettuare educazione sanitaria e promozione della salute

Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate, cioè solo di alcuni componenti del sangue. Nell’aferesi, attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,...), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente. Si parla di plasmaferesi se si prelava solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelavano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelavano plasma e piastrine, ecc. Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule le sostanze nutritive e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione.

L’AVIS è una associazione di volontari: nessun socio impegnato nell’associazione a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi.
L’Avis sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere . Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti Locali e donazioni private.

La carenza di sangue nei mesi estivi è purtroppo un dato di fatto: in Italia in questi mesi, ma sempre più anche nel corso dell’intero anno, si rilevano forti diminuzioni nella raccolta di sangue mentre il bisogno di emocomponenti rimane stabile. La partenza per le vacanze contribuisce a interrompere i consueti flussi di raccolta. E' necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l'anno, festività e vacanze comprese. Per questa ragione AVIS, da anni ha avviato un’attività di sensibilizzazione per cercare di garantire l’afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali, e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive.